martedì 31 gennaio 2017

Intermission 34 - E se c'è un limite lo voglio spostare.

Preparatevi un tè e prendete in braccio i vostri gatti perché questo intermission sarà lunghetto . No, no, tranquilli, non ci sarà nessuno sfogo personale o pippone vario, anche se a forza di post pieni di cose a caso questo blog si sta trasformando in quello che sembra un diario segreto di una tredicenne un po' scema. Credetemi, io ci provo a fare il blogger serio che argomenta meticolosamente tutto quello che legge e che evita di parlare di mille cose insieme, ma... *guarda un punto indefinito e inizia a fischiettare*

Prima di tutto, voglio ringraziare gli amici e le amiche che, prendendosi poco sul serio,  hanno partecipato al premio My Cup of Tea : Le vostre "tazzine" sono state illuminanti, ed ho scoperto tante nuove cose (fumetti, film, serie tv, bevande e perfino app!). Come dice Meryl :


Bene. Dopo il discorso di ringraziamento stile Academy Awards passiamo alle cose serie: cosa state leggendo di bello?

Sul finire del 2016 sono apparse un sacco di belle liste/bilanci sui libri preferiti dell'anno (vedi QUI e QUI) ma nonostante i moltissimi spunti ammetto di essere un po' "bloccato". Ma come accade sempre in questi periodi (dove inizio mille libri senza continuarne uno) ho rivalutato un autore che fino ad oggi avevo evitato come la peste (forse a causa di alcune reminiscenze scolastiche non proprio esaltanti): sto parlando di Emile Zola. In poco più di due settimane ho letto Il paradiso delle SignoreThérèse Raquin, e mi sono piaciuti moltissimo.

Amo le sue descrizioni : sono così vivide  e delicate che sembra di avere davanti un quadro, e non un libro. E i suoi personaggi sono talmente ben descritti  e caratterizzati che pare di sentirli respirare e di vedere il sangue pulsargli nelle vene . Thérèse Raquin in particolar modo mi ha molto colpito: la seconda parte è decisamente orrorifica e grottesca (e un po' troppo lunga) , ma la prima, con la nascita di questa passione travolgente fra Thérèse e Laurent è assolutamente magnifica e perturbante . A proposito, avete visto Thirst di Park Chan-wook? E' un geniale adattamento in chiave vampiresca proprio di questo romanzo!

Sul fronte fumetti, ecco un paio di aggiornamenti: Ho letto il primo volume di Cat Eyed Boy di Kazuo Umezz e mi è piaciuto molto! Sono storielle horror autoconclusive (più o meno lunghe) che hanno come filo conduttore un giovane ragazzo/mostro, dagli occhi di gatto.
Il bricconcello è testimone involontario di numerose vicende misteriose, e spesso e volentieri si ritrova lui stesso nei guai. Non mancano nemmeno episodi sul suo passato e le sue origini, e insomma, mi è piaciuto un sacco, e lo stile di Umezz è sempre piacevolissimo a vedersi. L'ho preso su Amazon, e mi è stato spedito (in tempi record) dalla stessa casa editrice. L'edizione è davvero bella e curata, e mi pare proprio un' iniziativa editoriale degna di essere sostenuta. Se amate gli yokai ed i fumetti simil Kitaro dei Cimiteri, Compratelo!

Ho letto anche gli ultimi tre numeri usciti di Erased: questa serie continua a piacermi e ad intrigarmi molto, anche se il colpevole degli omicidi lo avevo intuito già da un po' (ma sarà lui? non ci metto la mano sul fuoco). I continui salti temporali -che all'inizio mi lasciavano perplesso- devo dire che sono ottimamente gestiti e servono ad aumentare la suspense. Non vedo l'ora di leggere il sesto volume!
Il secondo volume di Requiem of the rose king mi è piaciuto leggermente di più del primo: chiaramente la Kanno ha una visione tutta sua della storia e dei personaggi, ma continua a non convincermi del tutto. Richard è senza dubbio il personaggio più riuscito, ma Henry mi pare proprio un idiota!
Sul fronte novità, ho letto il primo volume di Bugie d'Aprile: un buon inizio, con personaggi interessanti, anche se ho come la vaga impressione che il dramma sia dietro l'angolo. Graficamente non mi fa impazzire, ma prenderò sicuramente il secondo volume. Staremo a vedere!

L'avete vista la prima stagione di Una serie di sfortunati eventi? A tanti miei amici non è piaciuta, ma nel complesso l'ho trovata piacevole e divertente. I libri (soprattutto i primi, ovvero quelli coperti dalla prima stagione) hanno una struttura molto ripetitiva, ma nella serie tv sono riusciti ad aggiungere carne al fuoco, con un paio di trovate a dir poco geniali (non voglio spoilerare ma... genitori) . La "messa in scena" è molto più bella e curata di quella che traspare dal trailer e gli attori sono in stato di grazia (fatta eccezione, forse, per i più giovani , ancora un po' acerbi ma comunque bravini). Certo, non mancano i difetti (il non proprio brillante uso della CG su Sunny , personaggio fra l'altro molto ridimensionato rispetto ai libri), ma come ho detto sopra, gli otto episodi sono volati. Se avete Netflix vi consiglio di dargli un'occhiata!


Bene, arrivati a questo punto, visto che stiamo parlando di serie tv, dovrei dire la mia sulla quarta stagione di Sherlock... Beh, la posso riassumere in una sola parola: cheap. Denunciatemi pure, ma per me Sherlock poteva tranquillamente finire con la seconda stagione. La terza e la quarta sono state  un'ottimo intrattenimento, ma quel brividino di piacere che provavo all'inizio  non è più tornato.
"The Six Thatchers" è un episodio insulso e noiosetto, che pure con il colpo di scena finale  mi ha lasciato piuttosto indifferente.  "The Lying Detective" invece è il più bello di questa stagione, sia per le dinamiche che si vengono a creare fra Sherlock e Watson, e sia grazie al carisma di Toby Jones, nei panni di un villain irresistibile. "The Final Problem" è semplicemente troppo. TROPPO. E mi chiedo: "Ho davvero voglia di vedere altre stagioni di questa serie?". Mi sa di no.




Da grande amante delle sorelle Bronte, ho visto anche To Walk Invisible, film tv che ci mostra la lenta autodistruzione del fratello Branwell, e la nascita delle loro prime ambizioni letterarie. Come tutti i prodotti U.K. è squisitamente confezionato, ed ha sicuramente i suoi momenti anche se avrei preferito un maggior approfondimento della figura di Anne, che anche qui passa per la sorella più insipida delle tre (quando invece fu forse la più devastata dalla morte di Branwell e la più coraggiosa nel pubblicare un romanzo all'epoca scandaloso come The Tenant of Wildfell Hall ). 




Per finire, due parole su alcuni film di animazione visti nel mese di Gennaio: La tartaruga rossa e
Ethel & Ernest . Il primo (diretto da Michaël Dudok de Wit e co-prodotto, fra gli altri , dallo Studio Ghibli) mi ha lasciato freddino: graficamente è bellissimo (adoro la linea chiara), ma il resto -fatta eccezione per alcuni passaggi simbolici e poetici- non mi ha entusiasmato. Il secondo è tratto da un memoir a fumetti del grande autore/illustratore Raymond Briggs, e non è altro che la storia dei suoi genitori: dal loro primo incontro nel 1920 fino alla morte negli anni 70. In mezzo, la nascita di Raymond, la seconda guerra mondiale, gioie delusioni e malattie. Di solito non amo i memoir, ma questo è veramente dolce e commovente. Tecnicamente è ben fatto, e piacevole alla vista: Ok, i disegni di Briggs hanno sicuramente più carattere, ma non si può avere tutto dalla vita.




Bene, anche per questa volta è tutto (e se siete arrivati a leggere fino a qui vi faccio i miei complimenti) . Alla prossima!

giovedì 5 gennaio 2017

Premio "My Cup of Tea" 2016



Un altro anno e passato, ed eccoci quindi arrivati alla quarta edizione del premio "My Cup of Tea". Questo premio è nato tre anni fa, con lo scopo di celebrare non l'opera più bella dell'anno di riferimento (troppo facile) ma piuttosto, quella che più vi ha sorpreso, contro ogni aspettativa e pregiudizio .  Per opera intendo qualsiasi cosa: fumetto, serie tv, film, libro, e quant'altro (ad esempio, volete dare la tazzina ad un blog? Potete farlo!) . E potete fare anche premiazioni multiple, per ogni tipologia (quindi un film, una serie tv e così via). Non ci sono scadenze, cari amici blogger, ma se partecipate fatemelo sapere. E se non avete voglia di scrivere un post sul vostro blog, assegnate le vostre tazzine nei commenti qui sotto!

Ok, cominciamo!

Libro: Nell' anno appena passato non ho avuto tantissime sorprese sul fronte libri, anzi, a voler mettere le letture su una bilancia "immaginaria" ho avuto più delusioni che altro. Ma le poche sorprese sono state comunque piacevoli, e degne di essere menzionate: Ultimo giro al Guapa di Saleem Haddad è una di queste (ne ho parlato QUI) , e il 2016 è stato anche l'anno della riscoperta di Alexandre Dumas, iniziata con il bellissimo Il conte di Montecristo e seguita da tanti altri suoi capolavori. Leggere Dumas a trent'anni viene da molti considerato come socialmente bizzarro (mi è stato detto, fra le altre cose "gli adulti dovrebbero leggere solamente letteratura elevata" ), ma mi ha regalato ore di completa felicità, quindi me ne frego. Ma la tazzina ho scelto di assegnarla al libro che più mi ha sorpreso e tormentato nel 2016 , ovvero Alias Grace (L'altra Grace) di Margaret Atwood. In molti alzeranno gli occhi al cielo, visto che ne ho parlato fino alla nausea qui sul blog , quindi taccio. Se vi siete pers* il mio commento su quest'opera, da me amatissima, leggetelo QUI. Menzione d'onore a Un albero cresce a Brooklyn : sarà anche un libro datato e innocui, ma l'ho adorato (come potete leggere QUI). 

Serie Tv: Anche in questo settore, pochissime sorprese. Ho amato Stranger Things, ma mi aveva catturato fin dal primo, ruffianissimo trailer, quindi più che una sorpresa è stato un amore annunciato. Ho riso tantissimo con la serie tv de L'esorcista, ma anche questa l'ho "abbracciata" fin dall'inizio come guilty pleasure, e così è stata fino alla fine. Ma veniamo a Westworld: sulla carta aveva tutti elementi a me poco graditi, fra i quali una certa aria nerd-filosofica e un'ambientazione western tutt'altro che allettante (un parco divertimenti dove "rivivere il West"? Io non ci andrei mai!!!) . Ma il primo episodio l'ho voluto comunque vedere, e un palpito d'eccitazione mi ha colto, facendomi proseguire nella visione. Non è una serie perfetta, con in molti sostengono, ma è scritta bene ed è intellettualmente stimolante , quindi si merita la mia tazzina. Piccola curiosità: penso di essere l'unica persona al mondo a non aver visto il film originale di Michael Crichton , ma conto di rimediare al più presto.

Film: Sul fronte cinema il 2016 è stato intensissimo nei primi mesi e fiacchissimo negli ultimi. Nel complesso ho visto tante belle cosine (Hausu, 45 Years, Caramel, Weekend, Kubo and the Two Strings , Tomboy, Zootopia, Beautiful Thing, Anomalisa e tanti altri), e ci sono stati anche un paio di film che ho davvero amato alla follia, come lo stupendo Frantz di Ozon (regista discontinuo ma da me molto amato) e The Handmaiden di Park Chan-wook, il mio film preferito del 2016, che altri non è che un adattamento folle, elegantissimo e geniale del romanzo Ladra di Sarah Waters. Ma le tazzine vanno assegnate a film sorprendenti e inaspettati, quindi la scelta è ricaduta su The Witch - A New-England Folktale. Visivamente straordinario e intimamente inquietante, questo horror atipico ambientato in una livida New England del diciassettesimo secolo mi ha -perdonate il gioco di parole- stregato. Il finale poi, è stupendo e liberatorio, e la storia diventa quasi un'allegoria sulla condizione femminile in pieno puritanesimo. Menzione d'onore al bellissimo It Follows, che praticamente non ha vinto la tazzina per un soffio. 

Fumetto: Sul fronte manga non ho avuto grandi sorprese da questo 2016. Il bellissimo Una gru infreddolita è stato più una conferma che una sorpresa, e fatta eccezione per qualche bella novità  (Erased, Amami lo stesso, Himitsu-Top Secret, La torre Fantasma, Mahoromi, Teiichi High School) il resto non mi ha particolarmente entusiasmato. Sul fronte comics, il mio preferito dell'anno è  stato sicuramente Nimona, ma anche qui non sono mancate belle novità come Harrow County, Leonid, e Special Exits. Ma la vera rivelazione per me è stata Thorgal di Rosinki e Van Hamme . Questa serie fantasy storica (che pesca a piene mani dalla mitologia norrena , e allo stesso tempo non si fa mancare parecchie incursioni nel genere fantascientifico) mi ha rapito fin dal primo albo, e pur non avendo dubbi sulla bravura di Van Hamme -uno dei più grandi sceneggiatori viventi- non pensavo proprio mi sarei appassionato così tanto ai suoi personaggi e alle loro avventure! Insomma, una tazzina più che meritata.





Per finire, ecco la lista -sempre aggiornata- di i blog che hanno assegnato le tazzine!

Nei commenti a questo post (e a quello precedente) potete trovare le tazzine di: MikiMoz_yue_, Hong Ngat

domenica 1 gennaio 2017

Best & Worst: December 2016 + Arrivano le tazzine!

Finiamo questo 2016 di disagio con l'ottavo appuntamento della rubrica Best & Worst, sempre in comunella con la misteriosa e affascinante Masha del blog iononsonoquellaragazza


Ebbene sì: lo speciale Natalizio di Sense8 mi è piaciuto. Come la prima stagione , non ha niente di geniale e la trama resta molto esile e character based , ma questa serie -e non mi stancherò mai di ripeterlo- mi piace, e soprattutto ha un bel messaggio, che mi fa sentire bene. 
Come tutti gli speciali natalizi che si rispettano ha momenti più divertenti (non vi dico quanto ho riso con le allegre disavventure di Kala e marito) ed altri decisamente più drammatici (l'odissea di Will e Riley, perennemente in lotta con Whispers ), ma nel complesso, nonostante le due ore e passa,  è volato. 
Se avete amato la prima stagione di Sense8, questo speciale ha tutto quello che desiderate, e davvero, sarà una tremenda agonia dover aspettare fino a maggio per la seconda stagione. Per me è il best del mese!



Dopo Dieci Piccoli Indiani, la BBC torna ad adattare un altro grande classico di Agatha Christie, ovvero Testimone d'accusa (The witness for the prosecution), nato come storia breve e in seguito divenuto famoso come opera teatrale. Questo nuovo film tv è stato diviso in due parti, ed ha un cast molto interessante: oltre al veterano Toby Jones abbiamo la magnetica Andrea Riseborough e il giovane talento Billy Howle. 
Anche tecnicamente è ottimo, con una regia ed una fotografia ambiziose, e una perfetta ricostruzione d'ambiente. Personalmente ho apprezzato molto anche la scelta di mantenere il finale originale del racconto (in seguito rimaneggiato dalla stessa Christie), ma dopo tutti questi pregi , ahimè, arrivano i difetti. Nel complesso infatti, ho trovato la sceneggiatura piuttosto piatterella, sonnolenta e prevedibile,  senza contare che tutta la storyline dell'avvocato difensore (interpretato da Jones) mi è parsa patetica ed un po' superflua. Ora, io trovo  apprezzabile il tentativo della BBC di evitare l'aria patinata dei precedenti adattamenti della Christie, riconsegnando le sue storie ai contesti storici drammatici in cui sono state scritte, ma in questo caso la forma ha un po' "sacrificato" la sostanza. Certo, il film di Billy Wilder con Marlene Dietrich resta inarrivabile, ma anche senza voler fare certi scomodi paragoni, questo nuovo adattamento risulta del tutto innocuo e verrà presto dimenticato. Peccato!

Per finire vi ricordo che, come da tradizione, i primi di Gennaio verranno assegnate le tazzine del premio "My Cup of Tea", arrivato alla sua quarta edizione. Quest'anno abbiamo anche un nuovo bannerino, realizzato grazie all'aiuto di Nyu di Ore-sama! Eccolo:


Come ogni anno, invito tutti gli amici blogger a partecipare, consegnando le loro tazzine: basta riportare il bannerino qui sopra e taggare Say Adieu to Yue. Questo è lo slogan da riportare:

Lo scopo del premio "My cup of Tea" è quello di celebrare non le opere più belle dell'anno di riferimento  (che siano fumetti, film, libri , serie tv o quant'altro) ma bensì quelle che più vi hanno sorpreso, contro ogni aspettativa e pregiudizio. 

Potete tranquillamente fare premiazioni multiple, una per ogni tipologia (ad esempio un film, una serie tv , un libro e così via) e non è obbligatorio premiare solo cose uscite nel 2016

Non ci sono scadenze, ma se partecipate fatemelo sapere! 

Auguro a tutti un Felice Anno Nuovo!



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