domenica 24 dicembre 2017

Intermission 39 - Renne ninfomani e vecchi panzoni vestiti di rosso.


L'ultimo post è dell'otto dicembre, ma mi sembra una vita che non aggiorno il blog!
Forse perché è dalla fine dell'estate che cerco di riprendermi da un periodo non proprio brillante, e anche al momento ho questo... come chiamarlo?  Diciamo "blocco generale" che tiene la mia voglia di leggere ed aggiornare Say Adieu sotto lo zero.
Ma conto di riprendermi al più presto , quindi basta con le scuse e avanti con il solito Intermission , che - come da tradizione degli ultimi giorni dell'anno - conterrà un po' di bilanci sul 2017.

Film: A dire il vero, quest'anno sono usciti un sacco di film interessanti (la mia lista di titoli da recuperare è impressionante), ma purtroppo ne ho visti pochi, e non c'è stato niente che mi abbia particolarmente impressionato. In compenso, di bruttissimi ne ho beccati un sacco : Alien: Covenant - che è comunque migliore di Prometheus-  si merita sicuramente il premio "ciofeca dell'anno", ma anche l'inutilissimo live-action di  Ghost in The Shell svetta sopra gli altri.
I film "evento" dell'anno non mi hanno entusiasmato: Dunkirk è stilisticamente meraviglioso, ma nel complesso non mi ha folgorato. Blade Runner 2049 mi ha molto sorpreso -in positivo, perché io mi aspettavo un altro senile disastro by Ridley Scott -, ma l'ho trovato un po' freddino. Star Wars - The Last Jedi  mi è piaciuto decisamente di più del film precedente (che è IMO tremendo), ma nonostante il disperato tentativo di "correggere il tiro" su tante cose , e di dare un filo di spessore ai nuovi personaggi, rimane piuttosto deboluccio.
Sul fronte "sequel", ho visto sia Paddington 2 che Kingsman: The Golden Circle: carini, ma a mio parere inferiori ai primi film.
Un film decisamente bello visto a inizio anno è stato Arrival (ne ho già parlato sul blog), ed ho apprezzato anche Baby Driver , anche se è ben lontano dall'essere un film perfetto.
Molto carino Get Out: Una delle poche, vere sorprese del 2017! Se amate "Ai Confini della Realtà", lo dovete vedere assolutamente. Ah, ieri ho visto Atomica Bionda, e devo dire che questo gioco di spie che si menano nella Berlino degli anni 80 l'ho trovato incredibilmente piacevole.
Per il resto, i rarissimi film veramente belli sono stati tutti recuperi degli anni passati, quindi basta.

Serie Tv: Anche in questa sezione regna la desolazione più assoluta. Ho visto la seconda stagione di Stranger Things, e sì, è carina, ma ha molto meno mordente della prima, ed i nuovi personaggi inseriti solo assolutamente inutili (a parte un certo bulletto, che io shippo tantissimo con un altro ex bullo XD) . Ho iniziato a vedere sia la seconda stagione di The Exorcist che  la settima di American Horror Story (Cult), ma ancora non sono riuscito a finirle, ed anzi, vado parecchio a rilento (anche se sono entrambe molto piacevoli, soprattutto Cult, che si riprende alla grande dopo quella schifezza di Roanoke). La mia serie preferita dell'anno è senza dubbio Alias Grace: vi ho già ammorbato con il mio amore per il libro, ma anche la serie è bellissima! Sarah Polley ha fatto un adattamento perfetto, ed il cast non ha deluso (la Gadon è magnifica) . Recuperatela, se potete!
Al secondo posto metto il piacevolissimo American Gods, anche se la prima stagione è veramente troppo corta, e la notizia dell'abbandono di Bryan Fuller mi ha rattristato enormemente. (e mi fa seriamente preoccupare sulla qualità della seconda stagione).
Come dite? Come mai non ho citato la terza stagione di Twin Peaks? Ma TP sta su un altro piano, non è nemmeno paragonabile a tutto il resto (e poi non la considero nemmeno una serie, ma un lunghissimo film).

Libri: Ah, ehm, possiamo saltare questa categoria? Perché quest'anno ho fatto VERAMENTE SCHIFO. Ho letto pochissimo, e con poca soddisfazione, tranne rare eccezioni. Una di queste è la bellissima serie Gormenghast : mi sono follemente innamorato dello stile unico e dei personaggi bizzarri di Mervyn Peake! Ma forse il libro più bello letto quest'anno è stato Miss Pym di Josephine Tey: ho sempre avuto un debole per le storie ambientate in scuole femminili , e questo bel romanzo (etichettato superficialmente come giallo) si è rivelato una lettura appassionante e sorprendente, con uno splendido studio di caratteri. Menzione d'onore anche allo splendido Una pagina d'amore di Emile Zola, autore che mi da sempre grandi soddisfazioni.

Fumetti: Our Little Sister e Come dopo la pioggia restano i miei manga preferiti attualmente in corso. Ho molto apprezzato L'età della Convivenza, di Kazuo Kamimura , ed ho letteralmente adorato Cigarette Girl di Masahiko Matsumoto , volume di storie brevi consigliatomi da un caro amico dai gusti raffinatissimi. Ho apprezzato molto anche il volume con tutte le storie di Tomie, di Junji Ito, e soprattutto Cat Eyed Boy di Kazuo Umezu: adoro il protagonista che si rivolge ai lettori dicendo "Ehi, stanotte verrò a dormire a casa tua!"XD. Anche Aula alla deriva è bello, ma l'ho dovuto rileggere più volte per entrare a pieno nella storia (che è esageratissima, ma anche appassionante). Altre piacevoli sorprese in campo manga: Children of the Whales e Plinivs!
Fra i volumi italiani, devo citare assolutamente Un anno senza te e La giusta Mezura :entrambi bellissimi e sorprendenti. La mia più grande delusione fumettistica del 2017 riguarda proprio un fumetto italiano, ma ancora non me la sento di svelare il titolo.

Bene, per stavolta è tutto, e ne approfitto pure per augurare a tutti voi un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo! A presto!




P.S: Ricordatevi che a breve dobbiamo assegnare le Tazzine!

venerdì 8 dicembre 2017

Cinque edizioni per festeggiare i 174 anni del Canto di Natale di Dickens.

Il 19 Dicembre 1843, uscì in Inghilterra A Christmas Carol di Charles Dickens, novella che ebbe un successo straordinario, andando a ridefinire il concetto stesso del Natale e dello "spirito natalizio". 
A distanza di quasi 174 anni, la storia del vecchio e terribile Scrooge e dei fantasmi che lo riportano sulla via dell'umana bontà, continua ad essere fortemente sentita ed amata , e non solo dal pubblico anglofono, ma da grandi e piccini di tutto il mondo. Una prova di ciò è la costante ed enorme mole di adattamenti cinematografici e televisivi ,comprese le varie rivisitazioni (chi non ha visto il film Disney con Topolino?) e parodie. Lo stesso Scrooge è diventato l'archetipo di tanti altri personaggi creati successivamente,  Zio Paperone fra tutti. 

Come forse sapete, Dickens è uno dei miei scrittori prediletti, e pur preferendo altri suoi romanzi al Canto di Natale, devo ammettere che si tratta di un'opera a mio parere praticamente perfetta : ha una lunghezza fruibile per tutti (soprattutto i lettori più giovani), una storia che fa ridere, spaventa e commuove, e una galleria di personaggi memorabili. 

Di edizioni italiane ce ne sono tantissime, quindi per festeggiare i 174 anni dalla sua pubblicazione, ne ho scelte 5, che a mio parere sono interessanti per aspetti differenti:

1- L'edizione per Dickensofili.



Questa edizione del Canto di Natale è uscita recentemente per Bompiani, e nonostante il prezzo non eccessivo (14 euro), è stampata su carta pregiata ed ha la copertina rigida. L'introduzione del volume è stata affidata al noto scrittore irlandese Colm Tóibín (forse lo conoscete per il romanzo Brooklyn) , ed ha una traduzione nuova fiammante ad opera di Sergio Claudio Perroni
Perché definirla un'edizione per Dickensofili? Beh, è presto detto: ha la riproduzione del manoscritto originale a fronte. Manoscritto che, per la cronaca, è conservato alla  Morgan Library & Museum di New York.
Non ha illustrazioni, ed esteticamente non ha molto appeal per un pubblico generico o comunque digiuno di Dickens (le foto del manoscritto lo fanno sembrare più un saggio che un romanzo) . Ma per i fan di questo autore è una vera e propria chicca!

2- L'edizione sobria ed elegante. 



Quella di Marsilio è un' edizione elegante , con testo originale a fronte e ricco apparato di note. Costa 15 euro -prezzo forse un filino alto- ma è in giro da molti anni e soprattutto è curata da Marisa Sestito, ottima traduttrice e profonda conoscitrice di Dickens. 
Il testo a fronte e le numerose note la fanno sembrare un poco un'edizione da studenti, ma secondo me è perfetta per tutti quelli che provano piacere sia a leggere in originale che in italiano. 
Insomma, un'edizione sobria e completa  per i palati più esigenti. 


3- L'edizione moderna ed economica. 




Questa edizione della Feltrinelli è fra le più economiche (costa 7 euro) e presenta una nuova traduzione di Bruno Amato  (che sempre per Feltrinelli ha tradotto Oliver Twist e Tempi Difficili). 
Secondo me, il traduttore più fedele allo stile di Charles Dickens resta Silvio Spaventa Filippi, ma alcune delle traduzioni di quel periodo sono veramente vetuste e poco scorrevoli, quindi ben vengano nuove traduzioni. Amato tende un pochino a semplificare e a modernizzare lo stile di Dickens, ma non è necessariamente un male, e anzi, i libri ne guadagnano in scorrevolezza. 
Come dicevo, questa è un'edizione molto semplice e senza grandi pretese, ma è perfetta per chi si avvicina all'autore per la prima volta (o per chi vuole fare un regalo non troppo costoso)

4- L'edizione pornolusso.



Questa edizione illustrata da P.J. Lynch è semplicemente bellissima. Uscita qualche anno fa con formato più grande e cartonato,  da poche settimane è stato ristampato nella collana Classici BUR Deluxe , al costo di 17 euro. Le tantissime illustrazioni di Lynch, tutte rigorosamente a colori, incorniciano ed arricchiscono il testo in modo sublime, e una volta sfogliato vi assicuro che sarà difficilissimo rimetterlo sullo scaffale. Presenta un'introduzione dello scrittore Gianrico Carofiglio, mentre la traduzione è di  Maria Luisa Fehr. A dire il vero, la versione della Fehr è un po' vecchiotta (risale agli anni 50), ma avendola letta ed apprezzata io stesso, ed essendo fra le traduzioni più famose, non mi sento di considerarla un difetto di questa edizione, anzi. 

5- L'edizione per ragazzi supereconomica.



Sono molto affezionato alla collana Bur Ragazzi, perché raccoglie tanti classici per l'infanzia (e non ) a prezzi veramente ridicoli (in questo caso 6,90 euro). Questa edizione del Canto di Natale presenta una postfazione di Antonio Faeti (curatore della collana) , ed è la versione tradotta da Maria Luisa Fehr (la solita di cui vi parlavo sopra, quella degli anni 50). Ok, è un' edizione un po' cheap come materiali e non ha illustrazioni, ma potrebbe risultare un regalo perfetto (e non troppo impegnativo) per un giovane che si sta avvicinando alla lettura. 

Queste sono solo alcune fra le moltissime edizioni del Canto di Natale, ma ho cercato di sceglierne cinque fra le più rappresentative (per fasce di prezzo e contenuti). Pensate che sono tutt'ora alla  disperata ricerca di una famigerata edizione illustrata da Anna Merli (autrice e disegnatrice di END insieme a Barbara Canepa): spero di riuscire a trovarla, anche perché mi hanno detto che è stata ristampata da poco.

Alla prossima!  


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